I termosifoni svolgono un ruolo essenziale nel riscaldamento della casa. Possono essere moderni o vintage, in acciaio, in alluminio o in ghisa

Proprio così: i termosifoni di casa possono essere costruiti con materiali diversi ma svolgono tutti la stessa funzione: riscaldare casa. Questo implica dei costi annuali di riscaldamento da sostenere, ecco perchè è bene scegliere il termosifone giusto e dimensionarlo correttamente. Anche i termosifoni d’ arredo non sfuggono a questa logica.

Termosifone: cosa è e come funziona?

Quando parliamo di termosifoni indichiamo l’ultimo elemento di un impianto di riscaldamento, attraverso il quale il calore viene trasmesso all’ambiente in cui è posizionato. In realtà, il termine termosifone rappresenta un fenomeno fisico. Il termosifone, quindi, è la circolazione convettiva di un sistema idraulico che si genera dall’incontro di fluidi di volumi differenti a temperature diverse.

Come funzionano i termosifoni?

Come abbiamo detto i termosifoni sono parte integrante di un impianto di riscaldamento, ovvero di un sistema progettato per diffondere calore negli ambienti domestici o aziendali. Per funzionare correttamente un impianto di riscaldamento deve possedere:

  • generatore: è il cuore dell’impianto, in quanto esso genera il calore necessario a riscaldare gli ambienti. Il generatore converte l’energia prodotta dalla combustione di gas, gasolio o gpl (oppure l’energia elettrica o solare) in energia termica.
  • fluido: solitamente è l’acqua
  • termosifoni: sono percorsi dal fluido termoconvettore, ovvero dall’acqua, e trasmettono il calore di quest’ultima all’ambiente.
termosifoni

Come calcolare gli elementi utili di un termosifone

I termosifoni sono composti da elementi: più la stanza è ampia, più questi dovranno essere numerosi. Per capire quanti ne servono bisogna calcolare il volume della stanza, che si ottiene moltiplicando la larghezza per la profondità e il risultato per l’altezza. A questo dobbiamo poi aggiungere il calcolo della potenza necessaria per scaldare la camera, che di solito, si aggira sulle 30 kcal per metro cubo. Ma questo dipende molto dalla tipologia di stanza da scaldare, dall’ esposizione del locale rispetto al Nord e dalla posizione geografica.

Infine, non resta che calcolare la resa termica, che varia da un termosifone all’altro e può essere presa dalla scheda tecnica.

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Vediamo ora le tipologie di radiatori in commercio

Caloriferi in ghisa:

I caloriferi in ghisa sono quelli più utilizzati, in quanto, una volta spento il riscaldamento, riescono a conservare per diverse ore il calore. Tuttavia questi modelli impiegano molto tempo a scaldarsi. Meglio quindi installarli in ambienti in cui sostiamo a lungo, poiché in un luogo poco frequentato comporta un dispendio di energie senza poter sfruttare in pieno il caldo.

Caloriferi in acciaio:

Entrato ultimamente sul mercato, il termosifone in acciaio viene utilizzato sempre più spesso in quanto assicura risparmio energetico combinato ad un aspetto raffinato. La struttura leggera e innovativa ne fa un elemento d’arredo. Rispetto a quello in ghisa, si riscalda e si raffredda velocemente. Non adatto ad ambienti di grandi dimensioni, ha un costo elevato.

Caloriferi in alluminio:

A metà tra i due precedenti termosifoni per resa ed estetica, quello in alluminio si riscalda rapidamente, ma si raffredda in poco tempo. Ha inoltre linee eleganti ed è decisamente più economico rispetto a quello in acciaio.